Enti locali, Cisl Fp: “Il Comune di Palermo rischia di fermarsi per i pensionamenti. Un falso mito quello del sovrannumero di personale, che anzi risulta sottodimensionato”
Palermo – Al Comune di Palermo rischiano di mancare all’appello 3mila dipendenti rispetto a quelli previsti per un ente locale di queste dimensioni. L’allarme arriva da Margherita Amiri e da Mario Basile, rispettivamente segretario provinciale e responsabile dipartimento Enti locali Cisl Fp Palermo Trapani, insieme al gruppo Rsu della federazione al Comune di Palermo. La Cisl Fp sfata il mito secondo cui ci sono troppi dipendenti in quest’amministrazione. “I dati forniti dall’ente – affermano Amiri, Basile e il gruppo Rsu – dimostrano che sono solo circa 5.500 i lavoratori con un contratto a tempo indeterminato e di questi circa 1.800 hanno un contratto part-time. Questo significa che in realtà i posti coperti sarebbero equivalenti a circa 5.000 a tempo pieno, ovvero molto al di sotto dei limiti concessi agli enti in dissesto che sarebbe pari a 8.047 dipendenti e il Comune di Palermo non lo è”. Per la Cisl Fp, la mancanza di nuove assunzioni ha fatto si che il personale oggi in servizio abbia un’età media alta e le previsioni di pensionamenti per limite di età e cessazioni per richieste quota 100 preannunciano un ulteriore svuotamento dell’organico. “Se si confermassero le previsioni che indicano una fuoriuscita di oltre 300 unità per pensionamenti quota 100 – continua la Cisl Fp- il dato si aggirerebbe a 4.700 dipendenti, cioè oltre 3.000 in meno rispetto al limite di legge concesso per Comuni in dissesto, generando ulteriori risparmi sul costo del personale”. La federazione del pubblico impiego della Cisl di Palermo e Trapani sottolinea come con un organico sottodimensionato e il suo continuo svuotamento, non sia possibile assicurare servizi efficienti e rimarca come questo provoca un aggravio di costi per le casse comunali a causa di interventi tardivi o insoddisfacenti, riconducibili alla grave carenza di personale che costringe il Comune a risarcire indennizzi enormi per danni procurati. “Le ormai esigue unità di personale, a partire da quelle della Polizia municipale per arrivare a tutti gli uffici centrali e periferici – continuano Amiri, Basile e il gruppo Rsu – possono far fronte esclusivamente alle urgenze e agli interventi estemporanei e il personale part-time sarà sempre costretto a interrompere giornalmente i servizi per causa delle ore lavorative limitate”. La Cisl Fp sollecita i vertici del Comune di Palermo a definire un nuovo piano del fabbisogno che preveda prioritariamente l’utilizzo dei risparmi di spesa derivati dai pensionamenti, per la trasformazione a tempo pieno dell’orario di lavoro di tutti i lavoratori a part-time. “I risparmi derivanti dai pensionamenti – dichiarano Amiri, Basile il gruppo Rsu – non devono essere impiegati per rimpinguare altre voci di bilancio, depauperando sempre più le risorse del personale. È una bufala che non è possibile farlo normativamente”. La Cisl Fp chiede di reinvestire i risparmi dei pensionamenti sulla trasformazione di tutti i contratti da part-time a full-time, “utilizzando anche, come più volte detto, i risparmi derivanti dai tagli sul fondo che hanno prodotto un impoverimento del salario accessorio del personale, per finanziare prioritariamente l’aumento delle ore e le progressioni verticali, nonché per la formazione e la riqualificazione professionale”. “Serve la volontà politica per sancire equità lavorativa – commentano Amiri, Basile e il gruppo Rsu – per assicurare dignità professionale a tutti i dipendenti e concretizzare un progetto di miglioramento e innovazione dei servizi da dare alla città di Palermo”. (laco)