CISL SICILIA: MILAZZO NUOVO SEGRETARIO. “I MIEI TRE SÌ E TRE NO”. FURLAN: IL JOBS ACT AZZERI LA FALSA PRECARIETÀ Presente la leader nazionale, il neo-segretario ha ricevuto il testimone da Bernava da un paio di settimane componente della segreteria nazionale. Con lui faranno parte della segreteria regionale, Giorgio Tessitore (Palermo) e Rosanna La Placa (Enna)
“Nel Jobs act ci sono aspetti positivi che vogliamo analizzare bene in sede di decreti attuativi. L’importante è che il contratto a tutele crescenti annulli le forme di precarietà esistenti nel mercato del lavoro”. Così la segretaria generale della Cisl, Annamaria Furlan, tirando le conclusioni, a Palermo, del consiglio regionale che ha visto l’elezione di Mimmo Milazzo a segretario generale regionale. A passargli il testimone Maurizio Bernava, da un paio di settimane componente della segreteria nazionale Cisl.
Sul Jobs Act, che l’altro ieri sera ha avuto il via libera della Camera, Furlan ha sottolineato che “se quella forma contrattuale a tempo indeterminato assorbirà le false partite Iva, i Cococo, i Cocopro, i finti associati in partecipazione e il falso lavoro autonomo vero lavoro subordinato mal pagato e mal tutelato, allora il contratto a tutele crescenti potrà essere uno strumento valido”. In quel caso la Cisl “non esiterà a dare un giudizio positivo”.
Milazzo è stato eletto dai 148 componenti del consiglio regionale del sindacato che hanno preso parte al voto. Ha ottenuto 139 voti, quattro sono state le schede bianche, cinque le nulle. Lascia la guida della Cisl di Palermo che ha tenuto dal 2008. Cinquantanove anni e una laurea in Scienze politiche, si è iscritto alla Cisl negli anni ‘80 dopo l’assunzione con qualifica di funzionario alla ex provincia di Palermo. Dal marzo 2013 è stato segretario della nuova Cisl interprovinciale di Palermo-Trapani.
Il nuovo numero uno della Cisl Sicilia, una volta eletto, ha ringraziato e posto l’accento sui temi che saranno al centro dell’iniziativa del suo sindacato. A cominciare dai fondi Ue: “perché non si può scherzare con risorse destinate a promuovere sviluppo e occupazione”. “A destare preoccupazione – con le sue parole – è soprattutto il Po Fesr Sicilia per il quale entro fine anno dovranno essere spesi quasi 600 milioni. Al momento – ha rimarcato – la spesa è meno della metà”.
Milazzo ha lanciato tre parole d’ordine: “trasparenza, ricostruzione, condivisione”. E pronunciato “tre sì e tre no”: sì alla verità su conti e debiti di Regione ed enti locali. “Serve – ha detto – una sede costruttiva di confronto Regione-Anci-forze sociali sulla situazione reale, economica e finanziaria, del sistema Sicilia”. Sì alle politiche di attrazione di nuovi investimenti; sì al confronto, al dialogo, alla cooperazione”. Per contro, “stop all’emergenza sociale in una regione in cui, tra l’altro, ci sono più di 80 pensionati ogni 100 occupati e più della metà dei pensionati ha un assegno inferiore ai mille euro lordi al mese”. Poi, “stop alle logiche dello spreco e del privilegio”. E “stop all’irresponsabilità politica e amministrativa”.
Tra le proposte avanzate, il riordino del sistema delle autonomie locali “a partire dal recepimento del Dl Del Rio sulle province”. Con l’accantonamento della legge Crocetta. Ma “promuovendo – ha affermato – l’accorpamento dei piccoli centri per gestire in modo efficiente i servizi alle comunità”. Inoltre nel 2015, ha ricordato, scatterà l’armonizzazione dei sistemi contabili di Regione ed enti locali: “la Regione, che ha Statuto speciale, ha il dovere di attrezzarsi per tempo, con proprie linee di indirizzo”.
Prima di Milazzo aveva parlato il neo-segretario nazionale Bernava, che ha fatto un bilancio dei suoi sei anni alla guida della Cisl Sicilia. “Nel mio ultimo giorno da sindacalista qui – ha detto – voglio ricordare il valore della sobrietà. Va ripensato tutto all’insegna della sobrietà”. Per Bernava un sindacato non può comportarsi come i partiti interessati a partecipare alla distribuzione delle risorse per produrre consenso. “Lascio – ha tenuto a rimarcare – una Cisl che non ha rapporti con qualunque forma di gestione”. Bernava ha anche ricordato le manifestazioni Cisl per il contratto del pubblico impiego, l’1 dicembre, e quelle del 2 a Firenze, del 3 a Napoli e del 4 a Milano. E riguardo allo sciopero targato Cgil-Uil, del 12, “è l’ennesima folle avventura di uno sciopero generale finto, tutto mediatico”, ha esclamato. “In questa fase storica, non ha senso. È uno sciopero inconcludente che rischia di rendere inconcludente e inutile, il sindacato”.
“Uno sciopero che sarà assolutamente inefficace”, le parole di Furlan nel suo discorso conclusivo. “La Cisl – ha invece ricordato la leader nazionale – l’1 farà lo sciopero dei lavoratori della scuola e del pubblico impiego per i quali da anni i contratti non sono rinnovati e verso i quali lo Stato è un datore di lavoro inadempiente”. Riguardo ai temi Ue e al piano di investimenti comunicato a Strasburgo dal presidente della Commissione Jean Claude Juncker, “abbiamo bisogno – ha insistito Furlan – che, come dice il Papa, l’Europa investa di più sul lavoro, sullo sviluppo, sul futuro. Ci vuole un piano di investimenti molto più forte di quello che l’Europa ha avuto finora. Inoltre va cambiato il Fiscal compact perché di troppo rigore si muore. Bisogna avere un’Europa meno basata sulla finanza, di più sulla crescita”.
Assieme a Milazzo faranno parte della segreteria regionale Cisl: Giorgio Tessitore (Palermo), già componente della segreteria Bernava. E Rosanna La Placa finora segretaria della Cisl Scuola di Agrigento-Caltanissetta-Enna.