Via libera alla proroga per il 2015 dei contratti dei lavoratori precari
Fonte: articolo pubblicato oggi a pagina 6 dal quotidiano ‘La Sicilia’ oggi in edicola.
“La commissione Bilancio della Camera dice sì a emendamento salvaprecari
Lillo Miceli
Palermo. La commissione Bilancio della Camera, nella tarda serata di ieri ha approvato l’emendamento, primo firmatario Angelo Capodicasa (Pd), che consente la proroga dei contratti ai circa 20 mila precari degli enti locali e delle Asp. Adesso, la parola passa all’Aula, ma lo scoglio maggiore è stato superato. Anche se sul filo di lana. Intanto, un pool di avvocati capitanati da Pier Carmelo Russo e Francesco Stallone hanno reso pubblico il modello di un atto di diffida nei confronti delle amministrazioni pubbliche che, a titolo gratuito, i precari degli enti locali e delle Asp potranno utilizzare per intimare ai Comuni o alle Aziende sanitarie provinciali di trasformare i contratti da tempo determinato a tempo indeterminato. Non c’entra nulla la sentenza pubblicata ieri dalla Corte di giustizia europea sui precari della scuola, ma il principio è analogo. Anzi, i precari della scuola alla fine di ogni anno vengono licenziati, mentre i precari degli enti locali hanno prestato servizio senza soluzione di continuità. «La reiterazione e la proroga, senza soluzione di continuità – si legge nell’atto di messa in mora – del rapporto di lavoro subordinato a tempo determinato intrattenuto con l’amministrazione intimata, poiché protrattesi per più di dieci anni, si pongono in frontale contrasto con la direttiva Ue n. 1999/70, in forza della quale, ove i rapporti di lavoro si protraggano per più di trentasei mesi, il lavoratore ha diritto alla conversione del rapporto da tempo determinato a tempo indeterminato». «Non viene in considerazione il divieto posto dall’art. 36 del Dlgs n. 165/2001, in quanto la tutela meramente risarcitoria ivi prevista è riferita esclusivamente ai casi in cui la costituzione del rapporto di lavoro a tempo determinato ha avuto luogo in violazione di norme imperative, mentre nel caso oggetto della presente intimazione tale rapporto è intervenuto in forza di norme imperative della Regione, le quali sono di conseguenza esse stesse compatibili con il diritto comunitario». L’obiettivo è quello di promuovere una procedura d’infrazione davanti alla Commissione europea, segnalando l’abuso subito dai precari degli enti locali e delle Asp (circa 20 mila); chiedere al Giudice del lavoro che si rivolga alla Corte di Giustizia europea perché si esprima sulla incompatibilità tra l’ordinamento comunitario e le leggi che hanno impedito ai precari di ottenere un contratto a tempo indeterminato. Secondo la Costituzione (art. 97), nei ranghi della pubblica amministrazione si può accedere mediante pubblico concorso. Ma per la direttiva Ue 1999/70, dopo 36 mesi di lavoro a tempo determinato, si ha il diritto al tempo indeterminato. Il percorso prospettato da Russo e Stallone è complesso, ma probabilmente più veloce di quello politico”.