#ioscioperoperilcontratto: 1° dicembre i lavoratori dei servizi pubblici scioperano per il contratto scaduto da 6 anni
Dall’ 8 Novembre al 1° dicembre 2014: una manifestazione e uno sciopero con la tua professione, il tuo impegno quotidiano per il futuro e la dignità del tuo lavoro e per il rinnovo del contratto.
Questo è il senso vero, professionale, per noi lavoratrici e lavoratori che siamo scesi in piazza l’8 Novembre e ora il 1° Dicembre.
Non è uno scontro, né una testimonianza ma una conferma della nostra determinazione a non rinunciare all’obiettivo di liberare il Paese e i nostri posti di lavoro, dall’inefficienza organizzativa, dai tagli, dagli sprechi nella gestione, dalla mancanza di innovazione e di qualità che meritano le lavoratrici e i lavoratori.
Non ci rassegniamo e non abbasseremo la testa … e scioperiamo! A partire da una piazza unita e aperta a tutte le organizzazioni sindacali, lanciamo un segnale chiaro a chi ci amministra, a chi ci dirige male, a chi governa al centro e in periferia, alla politica che non sa fare né indirizzo, né cambiamento, né riorganizzazione.Il nostro lavoro per le persone è una risorsa, svilita e compressa e non riconosciuta a causa di poteri e interessi crescenti in tutti i tempi, contro i quali il governo Renzi si ferma, sposta il conflitto, gioca a dividere per il suo consenso, non per il bene del paese.Oltre le slide, i tweet, gli slogan e le promesse in TV di Matteo Renzi e dei suoi ministri, vogliamo raccontare ai cittadini la verità: si mette il “bonus” contro il contratto di lavoro; si regala l’Irap agli industriali e si fanno pagare più tasse ai risparmiatori, si tolgono servizi ai cittadini riducendo i fondi a regioni, comuni e ministeri, si aumentano le tasse locali ai lavoratori e ai pensionati; si tassa il tfr e si distrugge la previdenza complementare a beneficio di banche e assicurazioni. Questa è la sintesi vera della manovra di stabilità del giovane sindaco d’Italia!Noi insieme non ci fermeremo, non accetteremo un altro blocco dei nostri contratti nazionali e dei posti di lavoro. Perché siamo lavoratrici e lavoratori interessati a promuovere la nostra professionalità e le nostre competenza contro i privilegi e la disorganizzazione voluta nei nostri enti, aziende e agenzie.Abbiamo perso il 10% di stipendio e pensione alla faccia dello stimolo ai consumi. Abbiamo perso carriera, produttività e formazione. Abbiamo perso quasi 500.000 colleghi di lavoro senza dare un’occasione ai precari e ai giovani che chiedono di potersi impegnare per il pubblico. Abbiamo visto aumentare solo i dirigenti amici dei politici, anche con il nuovo governo. Abbiamo sentito parlare di burocrazia come fosse un fungo che cresce da solo e non a causa dell’incapacità e dell’irresponsabilità delle leggi votate dai politici. Abbiamo visto nascere enti, società e consorzi, e visto crescere consulenze, appalti ed esternalizzazioni per gli affari dei governanti. Abbiamo sentito il ministro Marianna Madia contrapporre il rinnovo del nostro contratto alla tutela dei disoccupati. Non lo accettiamo!Non ci fermeremo, non ci fermerà il governo, saremo al fianco dei cittadini, per il contratto e per una nuova rete di servizi di qualità con meno costi, più competenze e più innovazione…